In via della Scala, dietro alla stazione centrale, nel complesso conventuale di Santa Maria Novella, si trova la farmacia e spezieria storica più antica di tutta Europa, attiva da oltre quattro secoli.
Già nel Trecento i frati domenicani di Santa Maria Novella vendevano l'acqua di rose come disinfettante, anche per le epidemie.
La profumeria risale al 1612 ed entrando si ammirano ancora mobili e arredi dell'epoca, dove ci si inebria con le essenze ed i profumi del marchio Farmacia di Santa Maria Novella.
Dalla Farmacia è possibile accedere al meraviglioso Chiostro Grande che fa parte del convento della chiesa, il più grande della città con splendidi affreschi cinquecenteschi di oltre 15 pittori dell'Accademia fiorentina.
Al tempo dei Granduchi, nel cortile di Palazzo Pitti, si svolgevano le più sfarzose feste mondane e spettacoli teatrali.
Il matrimonio del 1589 tra Ferdinando I Medici e Cristina Lorena, nipote prediletta di Caterina regina di Francia, segnò una svolta nella politica medicea di alleanze. Per questa solenne occasione i festeggiamenti dovevano essere memorabili!
Per impressionare i suoi prestigiosi ospiti fu messa in scena una naumachia, che si poteva ammirare dai piani superiori del cortile, che per l'occasione fu trasformato in una spettacolare scenografia per una battaglia navale! Ma come fecero?
I lati vennero chiusi ermeticamente con del bitume ed il cortile venne riempito d'acqua per quasi 2 metri d'altezza.
A Livorno furono fatti costruire appositamente 18 navicelli, protagonisti della ricostruzione teatrale di una vera e propria battaglia navale tra turchi e cristiani.
L'effetto fu strepitoso, anche grazie ai suggestivi giochi pirotecnici di Bernardo Buontalenti, architetto di corte famoso per i suoi congegni tecnici tra cui automi, giostre e fuochi d'artificio. Per questo motivo infatti fu chiamato anche Bernardo delle girandole!
Forse non tutti sanno che...la prima opera lirica al mondo venne eseguita a Firenze, nello splendido e prestigioso palazzo rinascimentale in via Tornabuoni, un tempo sede della Banca Commerciale Italiana.
Il palazzo nacque quando Giovanni Tornabuoni, il ricco mecenate che commissionò gli affreschi in Santa Maria Novella e fratello di Lucrezia, mamma di Lorenzo il Magnifico, unificò più case torri della famiglia (consorteria) in un unico grande palazzo.
Successivamente con Alessandro de Medici, futuro Papa Leone XI, (“Papa Lampo” per la sua breve durata di pochi giorni) divenne punto di riferimento per i numerosi cardinali che vi furono ospitati.
Fu quando Jacopo Corsi, raffinato mecenate appassionato di musica, divenne il nuovo proprietario del palazzo che qui nacque l'Accademia della Musica.
Il gruppo comprendeva artisti del calibro di Vincenzo Galilei, padre dell’astronomo Galileo Galilei, Giulio Caccini, Pietro Strozzi e molti altri.
Grazie al Corsi nel 1594 venne rappresentata per la prima volta, in forma del tutto privata, la Favola di Dafne composta da Jacopo Peri con testo di Rinuccini. Fu il primo melodramma italiano che dette poi vita all’opera.
A lato del palazzo esiste una lastra in marmo che ricorda la nascita del melodramma in palazzo.
Ponte Vecchio, uno dei ponti più celebri, attraversato da milioni di turisti per arrivare dall'altra parte della città, nel pittoresco quartiere d'Oltrarno.
Chi lo attraversa resta affascinato dallo splendore delle vetrine con preziosi gioielli e dalla romantica vista sul fiume Arno.
Più volte danneggiato dalle piene, venne poi distrutto nel 1333 nella disastrosa storica alluvione.
Quello che vediamo fu costruito nel 1345 da Taddeo Gaddi, il quale progettò un ponte con tre larghi archi a sesto ribassato invece di cinque a tutto sesto. Questa soluzione facilitava il passaggio dei detriti portati dalle eventuali piene.
Un tempo sul ponte c'erano quattro torri, due a protezione dell'ingresso alla città e due a sud, in Oltrarno, nella direzione che portava a Roma.
Di queste torri ne resta solo una, la torre dei Mannelli.
Nel 1565, durante la costruzione del Corridoio Vasariano, si dovettero abbattere e sfondare abitazioni private. Ma la famiglia Mannelli, proprietaria della antica torre, si oppose rivendicando l'importanza storica della loro proprietà.
Il Granduca Medici si arrese dicendo: “ ognuno è padrone in casa propria!”
Ma i lavori dovevano proseguire (l'opera fu completata in soli 5 mesi per le imminenti nozze di Francesco I e Giovanna d'Austria!) e l'architetto Vasari costruì il corridoio passando intorno alla torre, creando quello stretto ballatoio sorretto da archi e mensole che ancora oggi caratterizza il lato sud del ponte.
Impossibile venire a visitare Firenze senza gustarsi un buon gelato! Passeggiando per le strade del centro storico non mancano le gelaterie dove potersi fermare e trovarsi nella difficile scelta di fronte a tanti gusti!
Ma il mio preferito resta sempre lui! Il Buontalenti, a base di panna e crema, che deve il suo nome proprio al celebre architetto.
Era già nota la ricetta che prevedeva l'utilizzo di ghiaccio e frutta, ma lui, per la famiglia Medici, creò un nuovo tipo di gelato utilizzando anche l'uovo. Sembra che avesse anche inventato una macchina per fare il gelato, facendolo mantecare grazie a delle pale azionate da una manovella.
Appagati i nostri palati parliamo del grande architetto Bernardo Buontalenti, allievo del Vasari e autore di capolavori fiorentini, il quale, oltre all'architettura, realizzava anche meravigliosi spettacoli pirotecnici, fontane con giochi d'acqua, allestimenti e scenografie per feste e celebrazioni di corte.
Lavorò nell'ampliamento di Palazzo Vecchio , degli Uffizi (fu autore anche della Tribuna , considerata il primo museo d'Occidente). Proseguì anche i lavori in Palazzo Pitti e nel giardino di Boboli , dove ancora oggi la sua celebre Grotta conquista tutti i visitatori. Al suo interno in passato i Medici fecero collocare le 4 statue dei Prigioni di Michelangelo , ora alla Galleria dell'Accademia insieme al David.
Forse non tutti sanno che agli Uffizi esiste una porta speciale accanto alla quale si trova una fessura in marmo che il Granduca aveva fatto mettere per ricevere dai cittadini lettere con richieste di aiuto o denunce.
Un sistema innovativo per esser informato personalmente e dimostrare la sua vicinanza ai cittadini. L'architetto incaricato fu Bernardo Buontalenti , artista di fiducia dei Medici. Molto particolare è la parte superiore della porta, con il timpano spezzato e le due metà invertite per ottenere un maggiore dinamismo e l'apertura al centro che consente alla luce di filtrare all'interno.
Anche Pietro Leopoldo Asburgo Lorena, succeduto ai Medici, voleva essere informato sulle vicende pubbliche e private dei suoi cittadini. Fece così aprire nelle spesse bugne (pietre) della facciata di palazzo Pitti, al tempo chiamato palazzo di residenza, una fessura come quella degli Uffizi.
La richiesta veniva inserita all'interno di stanzina dove poteva accedervi solo il Granduca e dove si rifugiava a leggere in tutta riservatezza.
Visitando il Tesoro dei Granduchi a Palazzo Pitti si vede la porta d'accesso in una delle pareti meravigliosamente affrescate.
La buca era stata intonacata e se ne era perso le tracce fino al restauro che l'ha riportata alla luce.